Il danno da perdita di chances in ambito di responsabilità sanitaria riguarda la mancata e tempestiva diagnosi od un errato intervento chirurgico che avrebbe migliorato la qualità di vita del paziente o inciso positivamente sulla durata della vita.
Tale evenienza si realizza, per esempio, nel caso di errata o mancata diagnosi tumorale, ova la CTU (consulenza tecnica disposta del Tribunale) si sia espressa a favore di una maggiore durata della vita e una minor sofferenza, alla luce delle conoscenze scientifiche e dei metodi di cura.
La perdita di chances per errore medico si innesta su una precedente condizione patologica. In questo caso il risarcimento non può essere proporzionale al “risultato perduto” ma va commisurato sulla “possibilità perduta” di realizzarlo.
Riguardo alla quantificazione del danno, il criterio orientativo è quello del valore statistico percentuale. Si applica anche per l’errore medico la regola del “più probabile che non”.
I calcoli non sono semplici e includono diverse varianti, come ad esempio se il paziente è ancora in vita oppure è deceduto o decede in corso di giudizio.
Accanto alla perdita di chance si trova la perdita di chance di guarigione, che si configura quando una corretta diagnosi e conseguente terapia avrebbero determinato per un periodo un’attenuazione del quadro sintomatologico, in questo caso viene risarcito il peggioramento della qualità della vita.
Avv. Andrea F. Scaccabarozzi