Il caso di malasanità riguardava una signora di anni 72 che dopo aver intrapreso dei trattamenti sanitari presso una clinica odontoiatrica, a seguito del confezionamento di protesi incongrue, aveva perso tutti i denti. Gli errori riscontrati sono stati di determinazione delle protesi ed estrazioni di denti in assenza di una patologia dimostrabile, con conseguenti serie difficoltà nella masticazione, nella deglutizione e nell’eloquio.
La paziente decideva quindi di azionare un ricorso 696 bis c.p.c. (accertamento tecnico preventivo) presso il Tribunale di Monza che confermava la malpractice medica. Il Tribunale, con l’ordinanza n. 963/2018 R.G., condannava la società a risarcire alla ricorrente un danno quantificato in 42.000 euro.
Avv. Andrea F. Scaccabarozzi