Caso di Malasanità a Monza

Il caso di malasanità deciso dal Tribunale di Monza riguardava un uomo di anni 67 che decedeva in seguito a un intervento di angioplastica.

I parenti si rivolgevano ai nostri esperti che individuavano dei profili di responsabilità medica.

L’errore medico dei sanitari dall’Azienda ospedaliera San Carlo di Paderno Dugnano riguardava una perforazione coronarica occorsa durante una procedura cardiologica  (rivascolarizzazione coronarica ibrida) che portava alla morte del paziente.

I parenti azionavano un accertamento tecnico preventivo (ricorso 696 bis c.p.c.) presso il Tribunale di Monza che confermava la responsabilità dei sanitari dell’azienda ospedaliera.

Secondo i Consulenti nominati dal Tribunale  il decesso del paziente risultava causalmente riconducibile alla scelta imprudente di attuare una RCI (rivascolarizzazione coronarica ibrida)  in presenza di controindicazioni ben evidenziate dalla letteratura di settore.

Per i Consulenti, infatti, una procedura di rivascolarizzazione chirurgica di tutti i vasi con procedimento chirurgico abituale avrebbe permesso una sopravvivenza del paziente certamente superiore al 50-60 per cento.

Le parti raggiungevano un accordo con il riconoscimento di un risarcimento di euro trecentomila per il danno da “perdita parentale“.

La lesione del rapporto parentale si delinea come quel danno che va oltre al crudo dolore che la morte di una persona cara genera nei prossimi congiunti che le sopravvivono, concretandosi nel vuoto rappresentato dal non potere più godere della presenza e del rapporto con chi è venuto meno e, di conseguenza, nell’irrimediabile distruzione di un sistema di vita basato sull’affettività, sulla condivisione, sulla rassicurante quotidianità dei rapporti familiari, nonché nella sofferenza interiore che una scomparsa di tale portata produce nelle relazioni tra i familiari superstiti.

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Avv. Andrea F. Scaccabarozzi